l'Astrologia: Una Soglia sulla Religiosità |L'Astrologia, La Scienza dell'Unità Cosmica Non sono nessuno. Non appartengo a una nazione, non appartengo a una religione, non
appartengo a un partito politico.
Sono solo un individuo, creato in questo modo dall'esistenza.
Mi sono tenuto assolutamente estraneo all'influenza di qualche
ideologia stupida, che sia religiosa, politica, sociale o finanziaria.
E il miracolo è che proprio perché i miei occhi non sono gravati da
tutti questi occhiali, e non ci sono veli davanti a me, posso vedere
con chiarezza. Io non sono affatto "timorato di Dio" - Osho.
....continua Osho:
La paura non può condurre nessuno a Dio. Solo una totale assenza di paura
ti può condurre a lui. Né sono un credente, da
nessun punto di vista. Credere è di per sé cecità. Come può la cecità
condurci alla realtà suprema? E non sono neppure un seguace di una
qualsiasi religione, perché la religione non può essere racchiusa in
categorie, come fossero compartimenti stagni. E' una ed è
indivisibile. Ieri, quando ho affermato queste cose, una persona mi ha
chiesto: "Allora sei ateo?", non sono ateo, né sono teista. Queste
distinzioni sono superficiali, semplici giochi da intellettuali. Non
hanno assolutamente nulla a che vedere con l'esistenza.. L'esistenza
non è divisa in "ciò che è" e ciò che non è": queste distinzioni sono
opera della mente. Di conseguenza, sia l'ateismo che il teismo sono
prodotti della mente, non toccano affatto il regno dello spirito. Lo
spirito trascende entrambe le cose, il positivo e il negativo. Ciò che
è, dimora oltre il positivo e il negativo. In altre parole, essi sono
un'unica entità, e non sono divisi da alcuna linea di demarcazione.
Nessun concetto accettato dall'intelletto può toccare quella
dimensione. In verità, il teista deve liberarsi dalla sua fede, e
l'ateo dalla sua mancanza di fede. Solo allora possono entrare nella
dimensione del vero. Entrambe le idee sono ossessioni dell'intelletto.
E ogni ossessione è un'imposizione. Non ci è richiesto di decidere
cosa sia la verità, dobbiamo semplicemente aprirci e vedere la verità,
così com'è. Ricorda che non dobbiamo decidere nulla, per ciò che
concerne il vero, dobbiamo solo vederla. Colui che lascia cadere ogni
supposizione dell'intelletto,ogni concezione logica, ogni ossessione e
presupposto della mente, si apre alla verità, come i fiori si aprono
alla luce. Ed è in questo aprirsi che diventa possibile la visione.
Pertanto, io chiamo religioso colui che non è teista né è ateo. La
religiosità è un salto dalla nozione di dualità, all'unità. Là dove
non vi è pensiero, ma solo assenza di pensiero; là dove non vi è
scelta, ma solo assenza di scelta; dove non vi sono parole, ma totale
assenza di parole, là si entra nella sfera della religione.
Tratto da: "Semi di Saggezza - Osho (Rajneesh)".
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